Minacce di morte a Dusan Vlahovic durante Juventus-Venezia: la Digos indaga, mentre il calciatore lancia un appello ai tifosi.
La Juventus è al centro di un caso delicato che coinvolge l’attaccante Dusan Vlahovic. Dopo aver segnato il gol del definitivo 2-2 su rigore contro il Venezia all’Allianz Stadium, il numero 9 bianconero è stato vittima di gravi minacce di morte da parte di un tifoso presente in curva. L’episodio ha scatenato l’ira del giocatore e portato all’apertura di un’indagine da parte della Digos, che sta cercando di identificare il responsabile analizzando i filmati di sorveglianza dello stadio.
Secondo “La Gazzetta dello Sport”, l’accaduto non riguarda i fischi o i cori generali della curva bianconera, bensì un comportamento isolato di un singolo individuo. La Juventus ha espresso solidarietà al suo giocatore, condannando fermamente ogni forma di violenza.
L’appello di Vlahovic ai tifosi
Dusan Vlahovic, colpito dalla gravità della situazione, ha scelto di rivolgersi direttamente ai tifosi attraverso un messaggio pubblicato sulle sue storie Instagram. Il calciatore ha scritto: “Capisco il rammarico per gli ultimi risultati e avete tutto il diritto di manifestarlo. Vi ho sempre rispettati, dando tutto per questa maglia, e vi ringrazio per il supporto quotidiano. Ora è fondamentale continuare a sostenere e ripartire UNITI tutti insieme. Fino alla fine.”
Con queste parole, l’attaccante serbo ha voluto smorzare le tensioni e sottolineare l’importanza dell’unità tra squadra e tifosi, anche in un momento difficile come questo.
Juventus: attesa per la partita contro il Cagliari
La Juventus avrà presto l’occasione di misurare il clima tra tifoseria e giocatore. Domani sera, negli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Cagliari, Vlahovic scenderà di nuovo in campo con l’obiettivo di lasciare alle spalle l’episodio e concentrarsi sul calcio giocato.
Per il serbo, il match rappresenta un banco di prova non solo tecnico, ma anche emotivo. La squadra e la società sperano che il sostegno dei tifosi possa aiutarlo a superare questo momento e a ritrovare serenità.
L’episodio resta un campanello d’allarme per il calcio italiano, sempre più spesso teatro di episodi di intolleranza e minacce che non dovrebbero trovare spazio negli stadi.
